LAVORATORI DELLE COOPERATIVE SOCIALI: IL 21 OTTOBRE È SCIOPERO GENERALE!


L’autunno di lotta segna il passo il 21 ottobre, anche per i lavoratori e le lavoratrici delle Coop Sociali e del Terzo Settore.
Da anni ormai assistiamo al progressivo smantellamento “di fatto” delle condizioni di lavoro e delle tutele contrattuali, un progressivo ridimensionamento della democrazia nei luoghi di lavoro, una sottrazione continua di salario e dignità.
Col pretesto del debito pubblico, dello spread e dei vincoli dei dettami dell’Unione Europea, la mano lunga del governo e delle imprese e padroni ha saccheggiato il salario diretto e indiretto della classe lavoratrice: tagli alla sanità, all’istruzione, rimaneggio delle pensioni. Dal Jobs Act alla Legge Fornero, dall’accordo del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza sindacale per scippare democrazia sui luoghi di lavoro all’APE-il mutuo che chi vuole andare in pensione ad un’età vagamente decente è invitato a contrarre con le banche - quello a cui abbiamo assistito è la più grande sottrazione di risorse ai danni dei lavoratori, in una grande redistribuzione dal basso verso l’alto, ovvero i gruppi finanziarie le imprese.
Nel mondo del Terzo settore e della cooperazione sociale in generale, i segnali di un abbandono di ogni velleità di difesa di diritti e salario li abbiamo avuti, come un pugno in faccia, alla fine del 2012, quando Cgil Cisl Uil firmarono un rinnovo del CCNL Coop Sociali (2010-2012) praticamente già scaduto, con l’inserimento dell’apprendistato per i “giovani” fino ai 29 anni, prevalenza della contrattazione territoriale, sanità privata, clausole di salvaguardia per le coop per non applicare il misero aumento di 70 euro, nessun arretrato per i 3 anni di vacanza contrattuale, oltre a tanti premi e cotillon per le imprese del sociale. Da allora, seppur il CCNL era già scaduto al momento della firma, non si è più nemmeno avuto l’ardire di parlare di rinnovo contrattuale.
A questo si aggiunge il progressivo disimpegno dello Stato, delle Regioni e dei Comuni da quello che rimane del welfare. Il combinato disposto con il progetto di riforma del Terzo Settore di Poletti -il ministro di Legacoop, che vorrebbe trasformare il mondo del no profit in ‘molto profit’, per quelle che oramai sono delle vere e proprie imprese che speculano sulla pelle dei soggetti più deboli - ci lascerà dunque il conto da pagare per un’assistenza sanitaria, ai disabili ed agli anziani, sempre più privatizzata. In un momento storico in cui la popolazione si impoverisce con percentuali statistiche a doppia cifra, la riforma di Poletti ci annuncia che il welfare, da qui a poco, sarà roba per ricchi.
In ultimo, a suggello di quella che attraverso la sottrazione delle risorse si configura come una vera e propria espropriazione di cittadinanza e democrazia, c’è il tentativo di Renzi di stravolgere la Costituzione per costruire il governo dei nominati, rafforzare il partito della nazione, consolidare l’autoritarismo che ha già distrutto le tutele e le garanzie del mondo del lavoro.
È ORA DI DIRE BASTA SACRIFICI SULLA PELLE DEI LAVORATORI
MANDIAMO A CASA RENZI E LA SUA CONTRORIFORMA COSTITUZIONALE
COSTRUIAMO DEMOCRAZIA DAL BASSO
21 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE
PER LA DIFESA DEI DIRITTI DEL LAVORO E DELLO STATO SOCIALE
22 OTTOBRE NO RENZI DAY
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER DIRE NO ALLA CONTRORIFORMA COSTITUZIONALE
USB lavoro Privato