SERVIZI INTEGRAZIONE SCOLASTICA: ACCORDO PER LA STABILIZZAZIONE DEI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO E DEI MONTE ORE.

Bologna -

Oggi presso la sede bolognese delle cooperative Quadrifoglio e Pianeta Azzurro, è stato raggiunto l'accordo per la stabilizzazione di 108 lavoratori che dal giorno 1° dicembre 2016 passeranno dall'attuale contratto a tempo determinato a un contratto a tempo indeterminato. Entro giugno 2017 verrà stabilizzata una ulteriore quota di 68 operatori a tempo indeterminato.

L’accordo prevede, per i lavoratori già attualmente inquadrati con contratto a tempo indeterminato, che verrà rivisto e stabilizzato il monte ore contrattuale, solitamente modificato con variazioni orarie temporanee: a contratti base talvolta molto bassi (18h settimanali) si aggiungeva una variazione temporanea anche importante, per cui si lavorava in alcuni casi come un tempo pieno. Questi lavoratori avranno una modifica dei propri contratti sulla base dei monte ore effettivamente lavorati negli ultimi anni. La modifica decorrerà dal giorno 1 febbraio 2017.

Infine, l’accordo prevede che le cooperative dell’appalto dei servizi di integrazione scolastica non applichino il Jobs Act ai 650 lavoratori impiegati sul servizio. In un settore in cui lo status di socio lavoratore attraverso la deroga ai CCNL con i regolamenti interni, per cui di fatto la possibilità di disporre della vita e del tempo dei lavoratori è già realtà, riuscire ad evitare la vergogna del Jobs Act è un segnale di forza. 

Di fatto l’accordo sottoscritto si pone l’obiettivo di garantire l’80% degli operatori impiegati nei servizi scolastici con un contratto a tempo indeterminato e di porre un freno all’utilizzo della variazione oraria contrattuale, uno strumento vessatorio di precarizzazione delle vite delle lavoratrici e dei lavoratori di questo settore.

Dal 2011 USB lotta al fianco degli operatori dei servizi scolastici per ripristinare il livello minimo di dignità di salario e diritti, quando, con il Commissario Cancellieri prima, e la giunta Merola poi, fu frantumato l’appalto e i servizi spezzettati tra varie cooperative e associazioni. Molto da allora è stato fatto, come l’unificazione dei servizi rivolti all’handicap con quelli integrativi come il pre-scuola, il post-scuola e la mensa, l’introduzione sistematica dell’educatore di plesso e altre piccole conquiste. Ma molto ancora rimane da fare, in un settore in cui il costo del lavoro e l’organizzazione frammentata rappresentano la vera leva del risparmio e dello sfruttamento ai danni dei lavoratori.

L'accordo è stato raggiunto alla fine di una lunga trattativa, e lo consideriamo un buon accordo in un momento storicamente difficile, perché garantisce le operatrici e gli operatori dei servizi educativi scolastici in una fase di generale precarietà e di attacco ai diritti di tutti.

Tuttavia gli obiettivi che ci siamo posti ancora non coincidono con quelli raggiunti: avremmo voluto superare definitivamente il regime delle variazioni orarie a favore di una stabilizzazione al rialzo dei contratti dei lavoratori, così come vorremmo definitivamente superare il regime del “pagamento a cottimo”, una condizione inaccettabile e vessatoria.

Continueremo a batterci per la riunificazione dell’appalto nel suo complesso, a partire già dal bando in scadenza il prossimo giugno. È l’unica condizione, quest’ultima, che porrebbe davvero in condizione la maggior parte delle lavoratrici e dei lavoratori di questo servizio di avere un lavoro su 12 mesi e con contratti dignitosi.

Il passo avanti che registriamo con la firma di quest’accordo non rappresenta il pieno soddisfacimento di quanto ci spetta, di quanto meritano gli operatori impiegati in un settore centrale rispetto ai temi del welfare pubblico, e colpito da anni di attacchi allo stato sociale. 

Ma complessivamente abbiamo messo in moto un processo di ricostruzione di coscienza e rivendicazione che ci indica la strada sulla quale proseguire: godiamoci questa piccola vittoria e proseguiamo nella lotta.