Firenze, USB Coop Sociali proclama lo sciopero del servizio di assistenza domiciliare
Siamo gli operatori del servizio di assistenza domiciliare ad anziani e disabili e da circa una settimana, da quando l’Italia è diventata zona protetta, ci troviamo nella situazione di non poter svolgere in sicurezza i servizi, rischiando ogni giorno di mettere a repentaglio la nostra salute e quella di coloro che assistiamo. Sono proprio gli anziani e i disabili infatti la categoria più esposta e che corre più pericoli. I nostri utenti non sono quindi al sicuro in quanto a non essere al sicuro sono gli stessi operatori.
Da una settimana abbiamo sollevato varie problematiche e varie proposte per far fronte all’emergenza del nuovo coronavirus, sia al Comune di Firenze che alla Cooperativa, senza però ricevere alcuna risposta esauriente. Per questo motivo siamo stati costretti ad indire uno sciopero.
Chiediamo con forza che vengano aumentati i livelli di protezione del servizio e che ci si adoperi seriamente per avere DPI in numero adeguato e di qualità. Che venga inoltre modificato il nostro DVR in base all’emergenza Covid-19. Chiediamo di ridurre i servizi al minimo. I servizi secondari come spese, accompagnamenti e pulizie vanno tutti sospesi, ma chiediamo anche che i servizi essenziali siano rivisti con molta attenzione. In questo lavoro di revisione i lavoratori devono essere assolutamente interpellati. Siamo gli unici, avendo un contatto giornaliero
con gli utenti, in grado di poterlo fare con estrema attenzione.
Di fatto, come ci viene spesso ripetuto dalle autorità governative in questi giorni, l’unico modo per sconfiggere questo virus terribile è la quarantena totale, arrivare alla drastica riduzione dei servizi non essenziali diventa necessario per ridurre il rischio del contagio al minimo. La riduzione dei servizi deve andare di pari passo con la riduzione degli operatori attivi sul campo, è incoerente che alcuni lavoratori debbano prendere un treno e fare decine e decine di chilometri quando nei quartieri passa la macchina della protezione civile che dice al megafono di non
uscire di casa. Anche il nostro orario di lavoro deve essere modificato in rapporto alle disposizioni delle autorità governative. Ci sono orari che si spingono dalla mattina alle 7 fino alla sera alle 20 con un intervallo non lavorativo di diverse ore.
Ci sono dei lavoratori che non possono tornare a casa in quanto troppo distanti, perché non farebbero in tempo poi a tornare a lavoro. Alcuni operatori dentro il quartiere di lavoro si muovono in motorino oppure a piedi. Vogliamo lavorare, ma vogliamo farlo in totale sicurezza per noi e per gli utenti del servizio.
Se non verranno accolte le nostre “minime” richieste a tutela di salute e sicurezza per noi e per gli utenti lo sciopero continuerà !
Firenze 16 marzo 2020
USB Coop Sociali
USB Firenze