LA REGIONE EMILIA ROMAGNA INTERVENGA URGENTEMENTE SULLE GRAVI SEGNALAZIONI DALLE RESIDENZE PER ANZIANI E DISABILI E DAI SERVIZI DOMICILIARI.

COMMISSARIARE I SERVIZI E LE STRUTTURE PRIVATE E ACCREDITATE.

Bologna -

Dopo i casi registrati negli ultimi giorni, alla casa di riposo Sant’Anna, all’ASP Rodriguez di San Lazzaro di Savena e alla CRA di Budrio di pazienti e operatori contagiati e di alcuni deceduti a causa del virus Covid-19, altre segnalazioni arrivano al sindacato da parte di lavoratori dei servizi socio-sanitari-assistenziali, gestiti in larga parte dai soggetti del Terzo Settore, tra cui numerose cooperative sociali del nostro territorio. 

Si tratta dei servizi di Assistenza domiciliare e delle Residenze Protette per anziani e disabili. 

Ebbene ci giungono numerose segnalazioni dalla residenza del “Parco del Navile”, struttura privata con alcuni posti in accreditamento che può ospitare fino a 110 ospiti anziani e disabili, nella quale i casi di Covid-19 accertati sono circa una ventina tra gli ospiti, tra i quali si sono verificati ad oggi cinque decessi; nessun tampone, da quello che ci risulta, è stato previsto per gli oltre 50 operatori della struttura. 

Le segnalazioni riguardano la totale inadeguatezza dei percorsi di gestione in sicurezza e delle procedure da mettere in atto, l’assoluta inadeguatezza e mancanza dei DPI. Allo stato attuale i responsabili della struttura e circa metà del personale sono tutti in malattia, quindi la struttura è lasciata alla gestione del rimanente personale infermieristico e sociosanitario.

Stesso tipo di segnalazione sull’inadeguatezza gestionale e procedurale riguardano le strutture residenziali del territorio metropolitano come il CSRR “Albero Blu” (2 utenti Covid accertati, 1 sospetto e metà del personale in quarantena), e il CSRR “Battindarno” (6 utenti ricoverati per sospetto Covid, 1 decesso).

Anche i servizi di Assistenza Domiciliare Integrata del Comune e della provincia, per anziani e disabili, manifestano le stesse problematiche organizzative e procedurali: mancata definizione dei casi urgenti e indifferibili, assoluta inadeguatezza dei DPI, gravi carenze procedurali sui percorsi in salvaguardia della gestione dei casi Covid-19.

Ad aggravare il tutto, nei giorni scorsi, la sottovalutazione generalizzata della situazione da parte dei responsabili dei singoli servizi, che il più delle volte hanno risposto alle legittime preoccupazioni degli operatori su assenza di DPI e procedure con la necessità di non alimentare gli allarmismi.

AD OGGI RISULTANO TOTALMENTE ASSENTI I TAMPONI E I TEST SIEROLOGICI TRA GLI OPERATORI, UNA MISURA NECESSARIA A GARANTIRE LA SICUREZZA DEGLI OSPITI E DEGLI STESSI LAVORATORI DI SERVIZI E STRUTTURE.

La Regione Emilia Romagna, con la sua nota del 20 marzo “Emergenza CoViD-19: indicazioni per i servizi territoriali sociosanitari e strutture residenziali per anziani e persone con grave disabilità” imponeva proprio l’adozione di misure, quali “la riprogrammazione dei piani di assistenza al fine di razionalizzare le risorse di personale”, da garantire ai pazienti più gravi e ai casi urgenti e indifferibili”; la predisposizione di “procedure e percorsi specifici” sia per gli ospiti positivi al Covid, sia asintomatici; oppure ancora il blocco dei nuovi ingressi, limitati a pochi casi eccezionali.

Ci troviamo di fronte, dunque, ad una grave inadeguatezza e impreparazione nella gestione di questi servizi essenziali da parte degli enti gestori privati, che mette a rischio ogni giorno la salute di lavoratori e ospiti, a causa della impossibilità di disporre di adeguate procedure, percorsi e dispositivi di protezione. 

Ricordiamo quanto previsto nella stessa nota regionale del 20 marzo, la quale indica tra le altre cose che “La Regione prevede, in caso di situazioni anomale di contagi e decessi degli utenti nelle strutture, di intervenire tempestivamente con misure a tutela degli ospiti e degli operatori”. 

L’USB chiede con forza la predisposizione del tampone e dei test sierologici per tutti gli addetti dei servizi essenziali attualmente gestiti dal Terzo Settore, e l’intervento urgente della Regione a verificare procedure, percorsi e piani di assistenza constatandone l’adeguatezza, fino a commissariare i servizi e le strutture quando non sussistano le necessarie condizioni di sicurezza per operatori e ospiti, come nei casi segnalati.

LE STRUTTURE SONO SULL’ORLO DEL COLLASSO, BISOGNA INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE PER EVITARE IL PEGGIO.

 

Bologna, 31 marzo 2020

USB Lavoro Privato