Rinnovo del CCNL Coop Sociali: ancora sfruttamento e povertà per le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali

Roma -

Dopo anni di ritardo Cgil-Cisl-Uil hanno firmato l’ipotesi di rinnovo del Ccnl delle cooperative sociali ", con decorrenza 2023-2025. 

In un contesto sociale di caro vita, aumento delle spese militari, tagli al welfare e quindi impoverimento della popolazione lavoratrice, è arrivato l'accordo di rinnovo per il contratto delle cooperative sociali.

Un contratto nazionale che riguarda molti lavoratori e lavoratrici che a diverso titolo sono impegnati nel sempre più martoriato e privatizzato welfare e in tutti gli ambiti socio-sanitari afferenti alla cura della persona e nel cosiddetto inserimento lavorativo.

Sarà nostra cura fare una analisi più accurata rispetto a tutte le specificità e le questioni toccate dal rinnovo contrattuale, ma in breve segnaliamo il quadro generale. 

SALARIO: viene sbandierato un aumento salariale del 12% che non solo non recupera l’inflazione di questi anni ma viene raggiunto solo a fine 2025.

VACANZA CONTRATTUALE: non vi è nessuna traccia degli arretrati per il periodo di vacanza contrattuale dalla scadenza del contratto ad oggi. Ricordiamo che il CCNL Coop Sociali era scaduto nel 2019, pertanto mancano quattro anni di arretrati.

CONGEDI PARENTALI E MATERNITÀ: pagata al 100%, ma esclusivamente nel periodo di astensione obbligatoria, del tutto insufficiente rispetto alle esigenze in un settore a forte presenza femminile.  

Non vi è nessuna menzione per quanto riguarda la malattia dei figli e figli, al fine di consentire di assentarti dal lavoro ed essere retribuiti.

NOTTI PASSIVE: assistiamo ad una trionfale propaganda sull'aumento dell'indennità afferente alla reperibilità in struttura. Riteniamo che l'istituto della notte passiva sia da abolire in quanto si tratta di lavoro e in quanto tale deve essere pagata ogni ora e non con un forfettario simbolico.

QUATTORDICESIMA: sarà parziale al 50% e si inizierà a maturare nel 2025, perciò non vi sarà traccia per quest'anno e quindi nel 2025 sarà la metà della metà di una vera quattordicesima. Per un suo incremento futuro, nel prossimo CCNL, si rimane nell’ambito delle pure intenzioni.

INQUADRAMENTO EDUCATORI/TRICI: dopo anni di beffe ed aver imposto percorsi di riqualificazione obbligatori, pagati dai lavoratori e lavoratrici, viene promesso l'inquadramento che spettava già da anni, ossia il D2, venendo spacciato per una grande conquista, ma è palese la sua estrema tardività. 

Oltre a tutto ciò, non vi è in essere nessun intervento per porre fine al part time obbligatorio, che impone alle lavoratrici e lavoratori monte orari estremamente bassi, senza restituire un salario significativo a fine mese.

BANCA ORE: non è stato toccato il tema dell'istituto della Banca Ore, che andrebbe eliminato completamente.  Il contratto demanderà, come negli ultimi anni, agli integrativi territoriali o aziendali la disciplina di questo istituto. 

Banca Ore: non viene minimamente menzionata, pertanto rimarrà così, continuando a decurtare salario straordinario e costringendo alla massima flessibilità.

Il lavoro supplementare o straordinario va retribuito per restituire un salario dignitoso ai lavoratori. 

Questo rinnovo contrattuale non favorisce né le lavoratrici ed i lavoratori, né gli utenti, perché entrambi vengono spremuti per creare profitto a discapito di stipendi e servizi.

 Vanno alzati i salari con un minimo tabellare a 10 euro l'ora. Va imposto il tempo pieno obbligatorio, salvo esclusiva richiesta dei lavoratori, il part time deve essere una scelta. Vanno abolite la Banca Ore e le notti passive e vanno costruiti istituti a supporto della genitorialità e della maternità, che permettano di conciliare i tempi di vita e di lavoro.

Rispediamo al mittente questo contratto, perché non soddisfa le rivendicazioni delle lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali.