RIORDINO DELLA FIGURA DELL'EDUCATORE: USB INCONTRA VANNA IORI

USB incontra la senatrice Vanna Iori per spiegare la necessità di intervenire sui commi della legge di riordino della figura dell’educatore socio pedagogico.

Nazionale -

Un incontro proficuo, quello che si è svolto ieri tra una delegazione USB e la senatrice Iori, che a partire dalla condivisione della necessità di operare per un riordino complessivo che ricongiunga la figura dell’educatore socio pedagogico con quello socio sanitario, ha fatto il punto sugli interventi che bisognerebbe mettere immediatamente in campo per salvaguardare la materialità della condizione di vita e di lavoro dei circa 100.000 educatori cosiddetti “senza titolo” ai quali è richiesta la riqualificazione (60 cfu) a proprie spese.

Sono tre i punti che abbiamo condiviso con la senatrice che ha dato il nome a questo dispositivo, la cosiddetta “ex Legge Iori”:

 

⁃ Allungare il periodo di transitorietà della normativa che impone la riqualifica entro il 2020.

⁃ Individuare meccanismi che tendano a rendere il conseguimento dei 60 cfu di riqualifica gratuiti.

⁃ Lavorare per arrivare ad una sanatoria e ad un vero punto zero che consenta di riorganizzare il profilo dell’educatore professionale in un’unica figura.

 

Rimangono sul tavolo i temi importantissimi di come riconoscere nella maniera più inclusiva possibile la professionalità pregressa degli educatori (ad oggi sono esonerati dagli obblighi costosi di riqualifica solo coloro che hanno 50 anni di età e 10 di servizio o in alternativa 20 di servizio), così come il tema della salvaguardia stringente in caso di cambio d’appalto ed il riconoscimento della titolarità alla riqualifica sulla base della mansione e non dell’inquadramento (pensiamo ad esempio agli AEC romani o agli OSA napoletani, inquadrati al livello C1 ma che operano come educatori a tutti gli effetti), ma crediamo che la socializzazione della necessità di allungare i tempi del periodo transitorio apra ad una Road Map che porti a individuare dei meccanismi di salvaguardia reale sulla gratuità della riqualifica (si può pensare che le regioni contribuiscano in maniera uniforme, come già accade in alcune regioni, ad azzerare la spesa? O all'utilizzo di fondi europei dedicati?) e sul riconoscimento in orario di lavoro della formazione (se si ha più tempo a disposizione, è possibile pensare che le cooperative programmino l’utilizzo delle 150h di diritto allo studio per facilitare la frequenza ai corsi, favorendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro degli educatori?)

Allo stesso tempo allungare i tempi della disposizione transitoria consentirebbe, in caso di scadenza degli appalti, di avere la garanzia del passaggio di tutti gli operatori nelle more della stessa transitorietà della normativa.

Senza rinunciare dunque all'obiettivo di un riordino complessivo, si fa strada una ipotesi che può fare uscire i lavoratori dall'emergenza, qualora si verifichi una convergenza di interessi tra coloro, parlamentari di opposizione e di governo, che possono e devono dare una risposta a tutela del nostro lavoro.

Ci auguriamo che questa convergenza possa materializzarsi nell'interesse generale dei servizi di welfare, dei suoi lavoratori e dei suoi utenti.

Come USB garantiamo di lavorare affinché questa ipotesi si concretizzi.