SCIOPERO PROVINCIALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLE COOPERATIVE SOCIALI
In occasione della giornata di sciopero provinciale dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali si è tenuto un presidio in Piazza Liber Paradisus presso la sede provinciale dell’ANCI. Un centinaio gli attivisti in piazza che hanno tenuto un’assemblea prima di incontrare il direttore dell’Associazione dei Comuni, Dott. Gianni Melloni.
Nel corso dell’incontro USB ha posto all’ordine del giorno i seguenti temi:
I Comuni della provincia devono assumere precisi impegni a garanzia dell’occupazione e della qualità dei servizi, nel rispetto delle professionalità dei lavoratori e dei diritti dell’utenza, considerato il particolare caso di chi lavora nel settore, stretto nella doppia morsa di lavoratori e fruitori di servizi.
È stata avanzata la richiesta di un impegno al controllo della spesa sociale e dei capitolati di appalto, evidenziando, in merito alle condizioni di lavoro all’interno delle cooperative sociali, il non rispetto del CCNL, delle norme contrattuali e di legge sull’orario di lavoro (ferie, permessi retribuiti e malattia), la mancata stabilizzazione dei precari, il non-rinnovo dei contratti a termine, l’utilizzo di forme atipiche di contrattazione e il demansionamento.
È stata infine ribadita con forza la necessità di individuare meccanismi di retribuzione integrativa a colmare la differenza salariale (fino al 35% in meno) per i lavoratori del settore che svolgono mansioni equivalenti a quelle degli impiegati negli enti pubblici, operando in tal senso verso la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori.
Il direttore dell’ANCI raccoglie la proposta di mettere in campo strumenti più adeguati di verifica e controllo degli appalti, sottolinea che l’ANCI ha già sottoscritto un’intesa con la Regione Emilia Romagna che garantisce per il 2011 la tenuta del welfare ai livelli del 2010 (livelli che nel 2010, rispetto al 2007, sono già calati drasticamente), ma difende la scelta di esternalizzare i servizi al fine di operare risparmio sul costo del lavoro, adducendo ad ulteriore motivazione i vincoli dati dal Patto di Stabilità.
L’incontro all’ANCI si conclude con il rinvio ad altra data per la verifica ed il controllo degli appalti e l’approfondimento della discussione alla presenza di Presidente e Vicepresidente con delega alle Politiche Sociali.
Il taglio al welfare ed ai servizi configura, più che altro, un Patto di Instabilità, lo sciopero di oggi rappresenta un primo momento di organizzazione delle istanze dei lavoratori del settore, stretti tra un mancato rinnovo contrattuale (su una piattaforma di per se inadeguata) e la volontà degli amministratori pubblici di fare cassa sui servizi, smantellando così la tenuta occupazionale del Terzo Settore.
La lotta dei lavoratori nel settore è la lotta di chi si oppone al processo di smantellamento dei diritti e della qualità del lavoro, dalla scuola alla sanità, dalla ricerca alle fabbriche, le ristrutturazioni ancora una volta ricadono sui settori popolari. A questo stato di cose opporremo sempre l’organizzazione dei lavoratori per la difesa di salario, diritti e dignità.
Bologna 17/12/10
p.USB Lavoro Privato
Fabio Perretta