SERVIZI EDUCATIVI SCOLASTICI DI SAN LAZZARO: PIACCIA O NON PIACCIA AL COMUNE, QUESTI SI CHIAMANO TAGLI!!!
I servizi educativi scolastici per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap sono gestiti, a San Lazzaro, da cooperative sociali che, attraverso un appalto con il comune, impiegano educatrici ed educatori nelle scuole dove sono presenti alunni in situazione di disagio.
Che la condizione di lavoratori delle cooperative sociali fosse di per se una disgrazia lo sapevamo già, e lo raccontano bene i mancati rinnovi del Contratto Nazionale e la precarietà legata agli appalti ed alle esternalizzazioni. Ma a San Lazzaro c’è qualcosa che proprio non va, ed aggiunge il danno alla beffa per i lavoratori delle cooperative!
Da settembre scorso, infatti, alle educatrici e agli educatori gli viene comunicato che le ore di programmazione non verranno retribuite, ne tantomeno verranno pagati se i bambini restano a casa per malattia o quant’altro. Secondo il capitolato d’appalto tra il comune e la cooperativa che gestisce i servizi, un educatore ha a disposizione, sul totale delle ore assegnate ai singoli casi, il 5% di ore di programmazione. Queste ore sono il lavoro che fa la qualità del servizio, che permette agli educatori di capire qual è la strategia d’intervento migliore, ed ai bambini di aver garantito un progetto educativo d’integrazione.
Ebbene, abbiamo chiesto al comune di impegnarsi al rispetto del capitolato d’appalto a tutela dei lavoratori e degli utenti del servizio d’integrazione scolastica ritirando i “tagli” e ricevendo, per tutta risposta, l’appunto che “a San Lazzaro non ci sono tagli”.
Ricapitoliamo, dunque: i centri giovanili chiudono e non si sa se riapriranno (l’ultimo ha chiuso a maggio a Ponticella), i genitori di una trentina di bambini sono fuori dalle liste per i nidi comunali e ai lavoratori dei servizi scolastici non viene garantito il salario e la programmazione a discapito della qualità del servizio.
COS’È QUESTO SE NON L’EFFETTO DEI TAGLI CHE IL COMUNE DI SAN LAZZARO OPERA E DEI QUALI NESSUNO, EDUCATORI E GENITORI DEGLI UTENTI, È STATO INFORMATO??? COME LI VOGLIAMO CHIAMARE I TAGLI? RISTRUTTURAZIONI, RAZIONALIZZAZIONI, RIMODULAZIONI??? QUELLO CHE È CHIARO È CHE QUESTO È UN ATTACCO AL SALARIO ED ALLA DIGNITÀ DELLE EDUCATRICI E DEGLI EDUCATORI ED UN ATTACCO ALLA QUALITÀ DEL WELFARE COMUNALE!!!
Come USB, nell’ultimo incontro avuto con comune e cooperativa, un primo risultato lo abbiamo ottenuto con un accordo per il ripristino delle ore di programmazione, dall’anno prossimo, e con la disponibilità, da parte della cooperativa, alla verifica dello svolgimento della programmazione per il pregresso non retribuito nell’ultimo anno.
Ma rimane ancora irrisolto il problema della retribuzione dei lavoratori quando il bambino si assenta da scuola: infatti secondo l’appalto tra comune e cooperativa, in caso di assenza del bambino il comune continua a pagare fino ad una settimana, per dare continuità all’intervento in classe.
Nella realtà quando il bambino si assenta l’educatore rimane a casa senza stipendio! Nel 2011, in Emilia Romagna, addirittura in presenza di contratti di lavoro firmati e sottoscritti, il lavoro a cottimo ritorna di grande attualità.
Oggi siamo in piazza per rompere il muro di silenzio sulle condizioni di lavoro delle educatrici e degli educatori, chiediamo che il comune faccia chiarezza sulle sorti dei servizi comunali, assumendosi le responsabilità di una gestione dei tagli che lascia per strada tanti genitori dei nidi, adolescenti dei centri giovanili e lavoratori appaltati dei servizi comunali scolastici.
USB FederazioneBologna