Silenzi e false promesse, l’assistenza scolastica secondo la giunta Frontini
Dopo sei mesi di lavoro, gli assistenti all’educazione e all’autonomia non hanno ancora certezze sulla durata dei loro contratti e sul recupero delle ore
Era settembre, quando i lavoratori hanno preso servizio nelle scuole viterbesi e, dopo pressanti richieste, il Comune accettava un incontro per chiarire le problematiche. Uscimmo dalla sala con l’impegno ufficiale della Sindaca Chiara Frontini di risolvere tutte le problematiche presentate entro la fine dello stesso mese, al massimo entro ottobre.
La Pasqua è alle porte e nulla è stato fatto.
Abbiamo tentato in più occasioni un interlocuzione con cooperative e Comune. Le prime prendono tempo, scaricando ogni responsabilità sull’amministrazione, il secondo nemmeno risponde.
Intanto la situazione si è aggravata, gli assistenti non hanno ricevuto alcuna retribuzione per la chiusura dei plessi scolastici, che sia per neve o per seggio elettorale. Molti di loro hanno una scadenza contrattuale anticipata, non solo rispetto al fine dell’appalto, ma addirittura rispetto alla fine dell’anno, così come le ore svolte, fin dall’inizio sono molto superiori di quanto riportate nei contratti.
Ricordiamo come gli assistenti all’educazione ed autonomia sono una figura ad alta professionalità, che opera in tutte le scuole, da quelle dell’infanzia fino alle secondarie inferiori, per garantire la corretta inclusione di tutti i ragazzi con fragilità. Vengono studiati e messi in campo percorsi specifici, tagliati sulle esigenze di ognuno che consentano non soltanto l’apprendimento, ma anche l’autonomia e la crescita personale, un lavoro delicato e di grande responsabilità.
Eppure ogni giorno devono scontrarsi con mancati pagamenti, nessuna informazione sui permessi che spettano loro per legge quasi fossero un regalo dei datori da elemosinare volta per volta.
Le ore svolte in eccedenza non riportate nei contratti, non sono garantite, così come la fine anticipata e ingiustificata dei contratti stessi stringono il cappio intorno ai lavoratori che non hanno alcuna certezza di continuità lavorativa e salariale.
Questa è l’ennesima dimostrazione del fallimento del sistema degli appalti, spesso dati al massimo ribasso e delle esternalizzazioni, i lavoratori operano per decenni per il Pubblico, che ha bisogno di loro, senza mai risultare ufficialmente, rischiando ogni anno di perdere diritti, stipendio e tutele.
Non accettiamo compromessi al ribasso, in cui i lavoratori e i ragazzi da loro assistiti, debbano pagare per inefficienza e noncuranza. Attendiamo cambiamenti immediati e certi.
Vogliamo:
- contratti a tempo indeterminato per i lavoratori del settore;
- la registrazione contrattuale dell’orario effettivamente svolto;
- garanzia del salario anche in caso di mancato recupero delle ore;
- assunzione diretta di tutti i lavoratori.
USB Viterbo