Soggiorni estivi per disabili, la cooperativa le mille e una notte costretta a risarcire due lavoratori

Roma -

Due nostri iscritti, alcuni mesi fa, hanno convenuto in Giudizio – con il patrocinio degli avv. ti Bartolo Mancuso e Marianna Raffa - la cooperativa Le Mille e Una Notte, lamentando di aver lavorato una settimana presso un centro estivo per disabili 24 ore su 24, venendo pagati per sole 4 ore al giorno. Una prassi purtroppo molto diffusa.

 All’esito della prima udienza si è realizzata una conciliazione in base alla quale i lavoratori hanno ricevuto una parte delle somme pretese. Nonostante avrebbero potuto chiedere molto di più basandosi sul rispetto del contratto collettivo, la cifra ottenuta ha sostanzialmente raddoppiato la retribuzione rispetto a quello che le coop normalmente elargiscono per questo tipo di servizio. La cooperativa ha versato questa somma senza alcun riconoscimento della condotta illegittima, ma comunque si tratta di un segnale importante. La prova che se si alza la testa, i risultati arrivano. La Storia di USB è la prova che con piccoli passi – ma con costanza e tenacia – si raggiungono traguardi importanti.

E auspichiamo che sempre più lavoratori e lavoratrici trovino la forza e gli strumenti – soprattutto di lotta sindacale – per reagire.

Per il resto, sappiamo che le Cooperative denunciano i ridotti finanziamenti per queste attività, ma questo non giustifica il lavoro sottopagato. I problemi si risolvono, non si esternalizzano.

Sono anni che USB denuncia l’assoluta inadeguatezza dei compensi durante i soggiorni estivi, che impegnano i lavoratori ben oltre le ore effettivamente retribuite! Infatti, durante i questi periodi, la retribuzione non è mai adeguata all'orario di lavoro realmente svolto (e solo tamponata con una sorta di regime forfettario). Un lavoro che il più delle volte, non prevedendo turnazione, arriva all'intera giornata, finanche la vigilanza notturna in deroga a qualunque contratto o regolamento in materia. Sappiamo che esistono responsabilità dei committenti, in questo caso le ASL, riguardo le somme riconosciute alle cooperative per il servizio svolto, ma allo stesso tempo quest'ultime non devono cedere ad abusi, scaricando le inadeguatezze sui lavoratori, dovrebbero invece rifiutare di accettare condizioni completamente irregolari.

USB continuerà le sue battaglie, nelle piazze ed attraverso le vertenze di lavoro, affinché si smantelli un sistema di sfruttamento che è nella logica del sistema delle esternalizzazioni e degli appalti. Un sistema che vede responsabili gli Enti Pubblici con la complicità degli Enti gestori dei servizi, ossia in questo caso: le cooperative sociali.