TRIBUNALE DI RIMINI: LA COOP “LUCE SUL MARE” PUÒ FARE QUEL CHE GLI PARE CON I DIRITTI DEI LAVORATORI.

Solidarietà del sindacato all’RSA USB e alle lavoratrici condannate.

Rimini -

È di qualche giorno fa il dispositivo del giudice del tribunale di Rimini che condanna le precarie storiche della Coop Luce sul Mare di Bellaria Igea (RN) a pagare le spese processuali, respingendo il ricorso che queste avevano promosso per essere state costrette a firmare una conciliazione tombale, grazie all’eccellente servigio reso dalla Cisl, con la quale rinunciavano al diritto di assunzione dopo i 36 mesi di contratti a tempo determinato, in cambio dell’inserimento nella lista che la coop avrebbe compilato per chiamarli a lavorare all’occorrenza e sempre con contratti precari: o mangi questa minestra o salti dalla finestra. E per il giudice va bene così.

Mentre aspettiamo le motivazioni di questa sentenza, che fa ripiombare i rapporti sociali tra i nuovi “Padroni delle Ferriere”, il diritto del lavoro e la “manovalanza” a contesti da fine ‘800, ci teniamo a fare qualche osservazione.

La prima è che la funzione storica dei sindacati come Cgil Cisl e Uil ha esaurito ogni spinta progressiva da almeno un trentennio, e la parabola comincia la sua fase discendente e reazionaria: aver fornito al padrone (che in questo caso è niente poco di meno che una cooperativa sociale) gli strumenti per ridurre alla precarietà perenne i lavoratori, attraverso lo strumento della conciliazione tombale a rinuncia di ogni diritto ed in deroga ad ogni dettame di legge, è  indicativo di chi ha trasformato la propria concezione di sindacato da strumento di emancipazione dei lavoratori a strumento di gestione degli interessi del padrone; un sindacato giallo vero e proprio, dunque, al servizio come e meglio di un ufficio legale, che serve a garantire alla cooperativa la più totale discrezionalità nell’utilizzo della forza lavoro.

La seconda osservazione riguarda il ruolo “salvifico” delegato alla legge ed ai tribunali che molto spesso, anche proprio da quei sindacati che trafficano con i padroni, viene magnificato come elemento di salvaguardia superiore: i lavoratori non hanno santi in paradiso, né tantomeno giudici amici. L’unica garanzia di emancipare la propria condizione di sfruttati, ricattati e precarizzati è data dalla capacità che riusciamo di volta in volta a costruire organizzandoci, costruendo rapporti di forza, esercitando solidarietà tra colleghi nei posti di lavoro, “costringendo” la controparte a restituire tutti quegli elementi del diritto ad una vita degna che rimangono, troppo spesso, solo sulla carta.

L’ultima osservazione la riserviamo ai nuovi “Padroni delle Ferriere”, quelle cooperative sociali che in Emilia Romagna hanno seguito la stessa parabola dei sindacati: da elemento di emancipazione e forza dei lavoratori ad agenti di precarietà, repressione e lavoro povero.

Non ci meraviglia il fatto che una cooperativa come LSM, che gestisce servizi alla persona fatturando milioni di euro in accreditamento per la Regione, e quindi con soldi pubblici, pretenda di instaurare dei rapporti di lavoro fondati su ordine, disciplina e ricatto; questa è la ratio del patto di governo tra sindacati gialli e nuovi padroni: costruire una rete di accordi e deroghe a danno dei diritti dei lavoratori, utilizzare la frusta e i cani da guardia contro quelli che alzano la testa e provano a cambiare lo stato delle cose.

Procedimenti disciplinari, trasferimenti coatti e accuse infamanti ai delegati RSA; precarietà, ricatto occupazionale, innalzamento della produttività e sfruttamento nei reparti.

Questa è la condizione che si vive a Rimini nella cooperativa Luce sul Mare, qualcuno lo racconti al giudice.

USB esprime vicinanza e solidarietà al proprio RSA sottoposto a duro attacco per aver provato ad organizzare i propri colleghi contro questo tipo di contesto aziendale, e alle lavoratrici condannate dal giudice a non vedersi riconosciuto il diritto alla giusta assunzione dopo 36 mesi di precarietà per gli accordi firmati dai sindacati amici dell’azienda.

Continuiamo la lotta, abbiamo la testa dura.

 

Rimini 25/11/19

USB Lavoro Privato ER